Finalmente il mercato si è chiuso e si può pensare al calcio giocato. E’ questo il pensiero della maggior parte degli allenatori italiani e anche di Emilio Longo. Che è partito proprio da questo prima di affrontare il tema della partita di lunedì sera a Cava de Tirreni. «Lavorare durante il mercato aperto non mi ha consentito di essere empatico con tutti – ha confessato il tecnico – Dalla mezzanotte del 30 invece mi è venuto di abbracciare tutti, perché io sono fatto così, mi piace il contatto. C’erano 3-4 calciatori con i quali c’era una distanza corretta perchè sapevamo che potevamo poi avere strade diverse».
Ma la chiusura del mercato ha sciolto ogni tensione: «Adesso – ha poi aggiunto – sappiamo che le motivazioni sono le stesse. E’ vero che noi possiamo tracciare una strada unica. Le motivazioni esterne hanno un valore, ma quelle interne sono fondamentali. Io sono contento di avere di questa squadra. Il direttore e la società hanno fatto una bella campagna acquisti».
Tra i possibili partenti rimasti c’è Guido Gomez, che sarà sicuramente tra i titolari: «Gomez e Tumminello potrebbero giocare insieme, certo. Hanno fatto proprio bene. Il condizionale è d’obbligo ma sono contento delle loro prestazioni». E sempre a proposito del suo ruolo di allenatore dice: «Io ritengo che devo essere bravo a far rendere meglio i calciatori che mi sono stati messi a disposizione. La duttilità deve essere proprio questo. Questa disponibilità che dobbiamo avere come squadra poi ci viene ripagata. Un passo verso l’altro e ci ritroviamo abbracciati. Mi piace una squadra che abbia una identità a colori, colori vividi».