Emilio Longo non le manda a dire. Così la prima parte della conferenza stampa, dopo un leggero accenno sulle difficoltà che presenta la partita con il Messina, ha alzato i toni difendendo a spada tratta la squadra e soprattutto il progetto Crotone.
«Ci aspettiamo una partita con un buon indice di difficoltà. Siamo all’inizio per cui, visti anche i risultati nel nostro girone, sono gare difficili che presentano delle incognite anche sotto l’aspetto delle prestazioni da parte dei singoli calciatori. La difficoltà risiede proprio nel campionato».
«La difficoltà nostra è quella che vogliamo provare a evidenziare i difetti degli altri, ci stiamo lavorando. Nelle ultime due partite questa cosa, in parte, non ci è riuscita. Però noi dobbiamo continuare su questo percorso di crescita che ci vede sicuramente protagonista nell’idea, perché la squadra mi sembra abbia una idea ben consolidata».
«Ho sentito, ho letto e ho visto che dopo la sconfitta con il Trapani è stato fatto un ragionamento: si è perso, di conseguenza non si è fatto bene. Questa proporzione diretta non mi è piaciuta, perché analizzando tutte le statistiche che ci danno contezza della partita queste ci dicono che non ci fosse stato quel risultato, nessuno avrebbe potuto mettere il Crotone come squadra sconfitta».
«E questo mi porta a fare una valutazione: se all’inizio abbiamo parlato di un progetto che ha bisogno di tempo per essere visto nella sua interezza ma se dopo la seconda partita in casa facciamo valutazioni soltanto in base al risultato, allora io ho poco da parlare. Quando è negativo io non parlo, quando è positivo stiamo tutti qui a essere felici. Non è questo il ragionamento che dobbiamo fare».
«La squadra con il Trapani è stata identitaria. Non c’è stata, ripeto, una sola struttura statistica che ci abbia visto negativi in tutti i dati analizzati: possesso palla, tiri nello specchio della porta, tiri fuori dalla porta, percentuali di duelli vinti… Poi si perde. Però noi dobbiamo accettare una considerazione, che ho detto dall’inizio e che ripeto: vogliamo lavorare sul merito, o su quello che dobbiamo prendere? Se dobbiamo prendere tutto e subito, non è questa l’annata. E lo dico per capire che clima di aspettative vogliamo creare attorno alla squadra, perché mi sembra che vogliamo costruire qualcosa ma in realtà non abbiamo la voglia di aspettare che qualcosa si costruisca. Stiamo appena buttando le basi per un progetto, per avere fondamenta solide. Ecco perché invito a valutare la squadra per i meriti che si vedono in campo. Non è giusto che si dica che la squadra gioca bene quando vince e gioca male quando perde. Altrimenti qui parliamo lingue diverse…».
Che palle sempre a criticare
Non leggere, nessuno ti obbliga a farlo!!!!!!! credo che non dobbiamo prendere il tuo permesso…ok??
Di Filosofi abbiamo avuto a Crotone Pitagora basta e avanza caro Longo
Sono le altre squadre che smascherano subito i nostri difetti!!!!, le statistiche non servono a niente… contano i 3 punti … che portano morale, entusiasmo…