Emilio Longo non lo fa per nascondere l’ottimo percorso intrapreso dal Crotone (7 risultati utili di fila, 4 vittorie e 3 pareggi) ma evidentemente per tenera lata la tensione del gruppo. I concetti esternati dal tecnico vanno a toccare spesso gli stessi argomenti: continuità, maturità e umiltà. Di cui ci sarà grande bisogno domenica allo stadio Ezio Scida (ore 12.30) per la partita con la Juventus Next Gen.
«Il tasto che tocco spesso è la continuità, perché il percorso di crescita era già cominciato quando i risultati non arrivavano. Adesso alla continuità bisognerà abbinare la maturità e capire a che punto è la squadra sotto questo aspetto. Noi lavoriamo partita dopo partita, convinto che potremo fare cose importanti quando cominceremo a comprendere che dobbiamo rimanere concentrati sul presente ed essere bravi nel confrontarci».
«L’asticella si deve alzare partita dopo partita. La vera sfida è quella di migliorare sé stessi, senza guardare gli altri, senza metterci nella testa chissà quale altro tipo di classifica. La classifica va guardata alla fine: tendenzialmente tutto quello che si vede da qui a maggio, sarà un qualcosa che può dare una gratificazione che dura pochissimo. La vera classifica è quella dell’ultima giornata di campionato».
«E l’obiettivo è quello di avere una buona classifica alla fine, per cui non cambiamo e non mutiamo assolutamente le aspettative, l’umiltà della squadra deve essere tale perché credo sia stato proprio quello il vero punto di svolta. Quando la squadra ha capito che bisognava esser utili in fase di possesso e di non possesso, a prescindere dal ruolo ma a servizio del progetto tecnico. Altrimenti si rischia di tornare al punto di partenza, e noi non vogliamo farlo».