Ha spaziato un po’ sul suo Crotone l’allenatore Longo durante l’incontro con i giornalisti. Da quello che si aspetta dalla squadra, dall’undici base che di fatto non c’è più e soprattutto che i calciatori comprendano quanto sia importante giocare davanti ai propri tifosi. L’Ezio Scida, ha sottolineati l’allenatore alla vigilia della partita con la Cavese, dovrà tornare a essere un fortino inespugnabile. Di seguito uno stralcio delle parole del tecnico rossoblù.
«Non dobbiamo adagiarci sulle cose che stiamo facendo, mi piace pensare che la squadra voglia essere competitiva a tutti i livelli. Dobbiamo provare a rendere il nostro campionato eccezionale, e questo si può fare cercando in tutti i modi di non essere sazi ma affamati»
«Oggi la titolarità del Crotone comincia a essere molto più ampia degli undici. E questo è il primo grande risultato che abbiamo raggiunto. È vero che c’è stato una formazione base che ha giocato tantissime partite, ma le ultime hanno dimostrato che ci sono altri calciatori che ci possono stare benissimo nei titolari».
«Barberis secondo me adesso è pronto. È uno di quei calciatori che entra a pieno titolo tra i titolarissimi. Per cui lo vedremo nell’undici base e sono certo che ci farà fare quel salto di qualità, di cui questa squadra ha bisogno. Qualità in mezzo al campo. Mi piace pure pensare che la competizione interna, durante gli allenamenti ci renda le giornate più fluide, più belle così da vedere partite settimanale dal valore molto alte. E questo sarà la nostra forza. Mi spiego: se riusciremo a capire che la formazione base è una scelta che verrà fatta in base a 16 unità, per cui ci sarà una possibilità per tutti. Mi auguro inoltre che alcuni ragazzi che ultimamente non hanno fatto benissimo e sono stati poco impiegati, capiscano che c’è un allenatore che guarda tutti allo stesso modo».
«Mi aspetto che la squadra continui a fare benissimo anche allo Scida. È come se in questo momento allenassi due squadre: una che gioca in trasferta, un’altra davanti ai propri tifosi. Vedo più consapevolezza fuori casa da parte della squadra. Dobbiamo essere più bravi allo Scida, portare dalla nostra parte la forza, la passione, la voglia della curva di essere ambiziosa. Perché in casa è una squadra che non è ancora consapevole della propria forza. Vive un po’ troppo le responsabilità. Lo Scida deve diventare il nostro fortino, l’alchimia che potrà farci fare il definitivo salto di qualità».