La presentazione ufficiale c’è stata, Gian Piero Gasperini è il nuovo allenatore della Roma. Dopo aver scritto pagine memorabili con l’Atalanta, portandola tra le grandi del calcio europeo, il tecnico torinese raccoglie ora la sfida della Capitale. Ma per comprendere appieno il percorso di uno degli allenatori più innovativi del panorama italiano, bisogna tornare indietro di oltre vent’anni, precisamente a Crotone.
Il trampolino rossoblù
Nel 2003, dopo l’esperienza nelle giovanili della Juventus, Gasperini scelse di scendere in Calabria per affrontare la prima avventura nel calcio professionistico da tecnico di una prima squadra. Il Crotone, allora in Serie C1, decise di puntare su di lui con lungimiranza. Una scommessa vinta: nella stagione 2003/2004 arrivò la promozione in Serie B, grazie a un gioco moderno, aggressivo e già allora riconoscibile. Nei tre anni alla guida dei rossoblù, Gasperini gettò le basi del suo metodo, lavorando sulla crescita dei giovani e sulla costruzione di un’identità tattica chiara.
Un maestro partito dal basso
Crotone fu il laboratorio in cui il tecnico affinò la sua idea di calcio, poi sviluppata con successo al Genoa e divenuta leggendaria all’Atalanta,. Ora a Roma lo attende un progetto sicuramente ambizioso.
Per la piazza crotonese, vederlo oggi sulla panchina di un top club come la Roma è motivo di orgoglio: un altro esempio di come il lavoro paziente, cominciato lontano dai riflettori, possa portare ai massimi livelli del calcio nazionale. E di come il Crotone sia una società che ha dato tanto al calcio italiano negli ultimi trent’anni.