«Il Crotone è cresciuto come squadra e ha trovato un suo equilibrio»

Longo ha apprezzato i miglioramenti e sui singoli ha punzecchiato Kolaj: «Lui è uno di quelli che può risolvere certe partite ma lo deve dimostrare. E io lo sto aspettando…»

Le condizioni degli infortunati ha portato Longo a soffermarsi anche sui singoli alla vigilia della partita che il Crotone giocherà con il Catania. Ma allo stesso tempo l’allenatore rossoblù ha sottolineato come e dove più ancora migliorare la squadra.

«Tumminello sta bene, si è ripreso per cui un eventuale utilizzo o meno dipenderà soltanto da scelte tecniche. Per quanto riguarda Di Pasquale valuteremo, perché è alle prese con una fastidiosa tendinite ed è da tempo che si allena con le infiltrazioni di antidolorifici. Ci convive da tempo ma la superfice sintetica di Cerignola ha accentuato il problema».

«Kolaj ha fatto la prima settimana di lavoro completa con il gruppo, purtroppo ha avuto una serie di problemi importanti. Lo sto aspettando da quando lui è arrivato e mi auguro che risponda presente quando verrà messo nella condizione di darci qualcosa. Il valore di Kolaj in questa squadra è tale da dovere essere uno di quei calciatori che nel momento in cui affrontiamo squadre bloccate, lui risolva la partita. E Kolaj lo deve dimostrare: io lo sto aspettando».

«Il Crotone è cresciuto come “squadra”, perché ha continuato a lavorare rispetto alle proprie idee ma capendo che c’è una fase di gioco che va comunque fatta all’interno di una partita. Ovvero: quando non abbiamo palla o la riconquistiamo in modo feroce, e non sempre abbiamo questo atteggiamento, forse perché non abbiamo tutti i giocatori adatti a questo tipo di gioco. Ho chiesto troppo io, probabilmente. Però è anche vero che la squadra ha trovato un suo equilibrio».

«La prima mezzora giocata a Cerignola è stata l’espressione di una squadra forte, che veramente può competere contro tutti. Perché andare lì e avere quel dominio, esattamente per 27 minuti, non è bastato perché non siamo stati capaci a creare i presupposti per portare pericoli agli avversari, a parte la giocata di Schirò. È chiaro che cresceremo quando riusciremo ad aumentare i minuti di dominio all’interno di una partita, e quando con coraggio porteremo in campo tutto ciò che facciamo»

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