I rossoblu non vincono da quasi tre mesi, era il 18 dicembre quando si imposero contro il Pordenone per 4 reti ad una. Dopodiché, nelle dieci gare successive, sono arrivati cinque pareggi ed altrettante sconfitte
Le parole del DS Giuseppe Ursino – intervenuto al termine della sfida con l’Alessandria – suonano un po’ come una resa da parte della compagine pitagorica. Se è vero che lo stesso dirigente, in seno al Crotone da ben 26 anni, ha comunque ribadito che bisogna crederci finché non sarà l’aritmetica a condannare i pitagorici; allo stesso modo non ha potuto fare a meno di ammettere i tanti errori commessi in questa stagione.
Una conferenza, quella del DS originario di Roccella Ionica, dai toni tristi, quasi a voler chiedere scusa alla piazza che – dopo tanti anni di successi – sta vedendo una squadra non all’altezza e che, molto probabilmente, tornerà in serie C dopo 13 anni. Si perché, affinché gli squali si salvino c’è davvero bisogno di un miracolo sportivo, magari simile a quello concretizzato dai cugini del Cosenza due stagioni or sono.
I lupi, alla 28esima giornata del campionato 2019-20, erano a quota 24 punti al terzultimo posto, ben 8 punti distanti dai playout, 9 dalla salvezza diretta. Un gran finale di campionato permise ai bruzi di salvarsi senza passare dai playout, una vera impresa targata Occhiuzzi.
Situazione simile a quella odierna del Crotone: penultimo posto con 16 punti, a 7 dalla prima posizione utile agli spareggi salvezza, occupata proprio dal Cosenza con 23 punti (ma con una partita in meno), a ben 14 punti dal sestultimo posto che vorrebbe dire salvezza diretta.
Nel calcio tutto è possibile, con 30 punti ancora in palio potrebbe accadere l’impensabile, ma il calendario (5 trasferte di cui 3 scontri diretti e due contro Benevento e Monza) e lo scoraggiante andamento della compagine ionica, lasciano intravedere un finale senza grandi colpi di scena. Saremmo i primi ad essere contenti qualora venissimo smentiti.