Dopo 27 anni il direttore sportivo nativo di Roccella Ionica ma oramai crotonese adottivo, lascia: nell’incontro con la stampa si è ripercorso il cammino di questi lunghi anni e non sono mancati i momenti di commozione. Era presente anche il presidente Gianni Vrenna

Dopo la lunga introduzione, sono iniziate le domande dei giornalisti presenti, ad iniziare dal prossimo futuro: “La società deve riorganizzarsi, il Crotone deve subito tornare in B, l’era Ursino è finita, la società deve ripartire, Gianni è difficile che sbaglia, dovete avere fiducia nel presidente. Ovviamente ciò che conterà sarà il campo i risultati, il campo è il giudice supremo. Io resterò fermo a meno di offerte importanti”.

Interessante capire anche quando la decisione è maturata: “Io quest’anno ho avuto dei problemi fisici, personali, non sono risuscito a stare vicino alla squadra. Io sono un direttore di campo, mi piace stare vicino alla squadra, non ero io quest’anno. E quando non sono io è meglio tagliare subito, ho sofferto in questa stagione. Poi quello che è successo sul campo è stato brutto, sono molto affranto da questa stagione, perché Crotone è stata la vita mia.”

Continua:” Ci tengo infatti a ringraziare tutti: Luigi Vrenna senior, il presidente Raffaele Vrenna, il segretario Punzo, Giancarlo Martucci, Sasà Gualtieri, Raffaele Marino, tutte persone che hanno fatto crescere la società, ma nel cuore resterà sempre Gianni, perché con lui sono cresciuto. Con lui e la sua famiglia, i figli, le figlie, la moglie Patrizia. Ringrazio ancora Emanuele Roberto uno che vuole bene alla società davvero, persona molto preparata. Poi Anselmo, Valentino Pedullà, Franco Alessi, il capitano Galardo. Qui abbiamo formato dirigenti, preparatori, allenatori, sempre grazie alla continuità della famiglia Vrenna. Forza Crotone sempre!”