“Ho sentito parlare di come era prima, a me piace vivere il calcio a tutto tondo: poter conoscere la città e la Calabria è stupendo. E il rapporto con i tifosi ai playoff potrà fare la differenza”
Uno dei momenti più profondi della conferenza stampa di Zauli alla vigilia di Crotone–Cerignola è stato quando l’allenatore ha parlato del suo rapporto con la città. Con l’ambiente. Con tutto quello che è Crotone. E non solo dal punto di vista tecnico. È quello che va oltre il calcio in sé ad entusiasmare l’allenatore romano in questa avventura nella città di Pitagora.
“Ho sentito parlare di quello che era prima. Io – ha detto Zauli – ho cercato di portare solo me stesso. A me piace vivere il calcio in questa maniera qui, trasmetterlo a chi mi sta vicino. Qualsiasi sia il ruolo all’interno del club. Vivere la città mi sembra la cosa più normale del mondo. Sì, è stupendo dirigere gli allenamenti, è stupenda l’adrenalina di una partita, sarà stupendo preparare i playoff”.
“Però per me è stupendo anche conoscere la Calabria, perché non c’ero mai stato, Crotone in particolare. Mi auguro – ha aggiunto l’allenatore degli Squali – che a livello sportivo andrà benissimo, però di questa parentesi mi prendo il bello. Tutto quello che faccio mi sembra naturale, perché sono in una piazza di tradizione, di cultura e di un’ottima affluenza allo stadio. Allora mi chiedo: perché non cavalcare un binomio che può diventare importante quando servirà per le partite importanti?”.
“Tutto quello che faccio non ha un secondo fine: mi piace essere me stesso nel rapporto con i calciatori, così come con la gente che incontro in centro. E soprattutto questo rapporto con i tifosi, perché sono venuto qui per lavorare: non nascondo – ha concluso Zauli – che in quei 180 minuti della prima partita dei playoff il binomio con lo stadio, l’atmosfera che si potrà creare farà la differenza”.