Il presidente della Lega Pro ha parlato della sua esperienza dopo i primi cento giorni dall’inizio del suo incarico
«La Serie C è stata poco aiutata, eppure ha resistito e ha vinto la partita resilienza. Adesso c’è bisogno che tutte le componenti del calcio decidano di affrontare insieme le riforme necessarie e non è solo e soltanto una questione di numero di squadre partecipanti alla A, alla B e alla C. No, bisogna che a prevalere sia l’interesse collettivo». Sono le parole che il presidente della Lega Pro Matteo Marani ha rilasciato al corriere della sera in occasione dei suoi primi 100 giorni da presidente.
«La Serie C è – ha proseguito Marani – il serbatoio naturale del nostro calcio, il campionato che ha formato Riva, Cabrini, Tardelli, Baggio, Materazzi, Grosso: deve diventare il campionato che esalta i settori giovanili, i vivai. È, questo, un tema particolarmente caro a Gianfranco Zola, il nostro vicepresidente che sta facendo un grande lavoro, come un grande lavoro ha fatto la Juve con la seconda squadra, un modello di successo. Fagioli, Miretti, Barrenechea, Soulé, Barbieri, Iling-Junior: la società bianconera sta raccogliendo i frutti della sua lungimiranza. Avere in prima squadra giocatori cresciuti in casa, riduce il monte ingaggi, valorizza l’organico, aiuta le Nazionali, migliora la qualità del gioco».