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Crotone, la strada indicata da Tribuzzi è quella giusta

“Era importante vincere con la Turris, ora guardiamo alla partita con il Picerno: dobbiamo continuare a fare bene. Il miro ruolo? Gioco dove decide l’allenatore”

Alessio Tribuzzi, 24 anni da compiere il prossimo 19 novembre, è indiscutibilmente una delle stelle del Crotone di Franco Lerda. Sempre utilizzato dall’inizio da mezzala sinistra ma anche da attaccante esterno nel tridente. Ha incontrato i giornalisti nel quartier generale del Centro sportivo Antico Borgo, nel giorno della ripresa degli allenamenti dopo il 4-2 sulla Turris. “Era importante vincere a Torre del Greco, perché era una partita difficile. Siamo stati bravi in quanto non si era messa bene ma subito siamo rientrati in partita. Il mio ruolo? Mi trovo bene sia da mezzala, sia da esterno: ho sempre fatto tutti e due i ruoli. Gioco dove mi dice e chiede l’allenatore, senza problemi”.

Crescita costante nelle prestazioni personali e di conseguenza a beneficiarne è il Crotone stesso. “Cerco di fare sempre il mio meglio, di dare il mio contributo nel cercare di aiutare la squadra. Speriamo di continuare su questa strada. Noi dobbiamo continuare a giocare così, perché stiamo facendo bene. Ma pensando sempre partita dopo partita. Parlare già da ora del Catanzaro è inutile. Prima c’è il Picerno, che sarà una gara tosta considerato che come abbiamo già avuto voto di vedere allo Scida vengono tutti agguerriti per cercare di portarci via dei punti. Dunque, obiettivo soltanto la sfida di domenica. Ci sarà bisogno di grande pazienza, come abbiamo fatto con il Francavilla. Se ci riusciremo, alla fine vincere anche questa partita”.

Tribuzzi è arrivato dal Crotone dal Frosinone, dove aveva giocato nel campionato cadetto. “Le differenze tra la Serie B e la C non sono così evidenti. In ogni categoria bisogna sempre dare tutto se stessi in ogni partita, altrimenti si rischia di fare fatica. Mentalmente c’è da essere sempre al cento per cento, essere concentrato”. Infine il calciator rossoblù ha parlato del suo modo di stare in campo. “Tutto ciò che facciamo in campo, altro non sono che le richieste dell’allenatore. Non cerchiamo di seguire tutte le sue indicazioni. Poi per quel che mi riguarda, giocare in quella posizione mi piace molto perché ho più libertà di movimento, posso attaccare lo spazio così come posso stare più largo”.

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