
Tre stagioni da calciatore e otto da allenatore: intervista all’ex rossoblù. “Mi fido di Modesto uomo e allenatore, del presidente Vrenna e del direttore Ursino gente che conosce il calcio”
La chiusura della finestra di gennaio del calciomercato ha di fatto tracciato una linea che separa il calcio parlato da quello giocato. Da questo momento in poi l’unico obiettivo rimane puntato sul terreno di gioco. In casa Crotone si è lavorato per mettere l’allenatore Modesto nelle condizioni di poter centrare la salvezza. Aiutato anche da un momento positivo della squadra che nelle ultime 3 partite, da quando è stato richiamato l’allenatore crotonese doc, ha raccolto 5 punti.
Ne abbiamo parlato con Ivan Moschella, storico ex degli Squali. Tre stagioni da calciatore: indelebile l’immagine del calcio di rigore nello spareggio di Benevento che ha regalato la promozione nell’ex Serie C1. Otto da allenatore: sei (quattro in B e due in A) in prima squadra come collaboratore tecnico, due nella Primavera. “Al Crotone sono mancati i risultati nella prima parte di campionato. Modesto ha fatto sempre vedere un buon calcio, ha dato da subito un’impronta alla squadra. Che a me piace, tra l’altro. Un Crotone bello da vedere, un calcio stile Juric e Gasperini. Ma non è stato aiutato dai risultati. Anche con Marino la sfortuna ha perseguitato i rossoblù”.
Moschella è ormai un crotonese di adozione. Una città alla quale è molto legato anche per vai della moglie e dei due figli nati nella città di Pitagora. Molto legato a Crotone e al Crotone. “Da quando è tornato Francesco sulla panchina la squadra ha ripreso ritmo: 5 punti in 3 partite. Gente come Ursino e Vrenna conoscono molto bene il calcio. Certo, il campionato è lungo e la salvezza rimane difficile ma si sono creati i presupposti per centrarla”. Però l’ex rossoblù è molto fiducioso. “Francesco Modesto è un ragazzo intelligente, ha fatto calcio ad altissimi livelli. Mi fido molto dell’uomo e dell’allenatore”.
